12 cose che non sai sulla Psicoterapia…
… e altrettanti buoni motivi per intraprendere un cammino di cambiamento.
A cura di Valentina Giannella, Psicologa e Psicoterapeuta Milano e Arese.
Consapevole delle false credenze che spesso circolano in merito alla psicoterapia, ho deciso di scrivere questo articolo. L’auspicio è di fare un po’ di chiarezza e di assottigliare il timore che, a volte, frena dal prendere la scelta più saggia della propria esistenza.
- Psicoterapia significa, letteralmente, “cura dell’anima“. E’ questo che facciamo, insieme, ci prendiamo cura dell’anima, del mondo interno. Significa liberarsi dai tormenti, trovare pace, calma, uscire dagli “schemi” nocivi a cui si è abituati, per sperimentare (e trovare) altri, gratificanti, approcci alla vita. Si tratta di dare un nome alle emozioni, ai sentimenti, si tratta d’imparare ad esprimersi nella totale accettazione di sè.
- Non ci vanno i pazzi. Proprio perchè ci si concentra sui bisogni dell’anima, chi va in terapia non è pazzo ma semplicemnete un individuo che ha deciso di cominciare la storia d’amore più bella che possa esistere: quella con se stesso. Nel mio studio, ci si concentra sui vissuti, sui bisogni e sull’emotività esperita, che è sempre preziosa e, perciò, val la pena intercettarla e ascoltarla.
- Non si sta sul lettino. La mia scelta professionale è stata quella di abolire il lettino. Lo trovo anacronistico e mi piace entrare in contatto, anche oculare, con l’essere umano che mi offre la possibilità di “accompagnarlo”. Stiamo comodamente senduti su divano e poltrone, ma occhi negli occhi, cuore con cuore.
- Non si parla e basta. Ovviamente ascolto la storia del paziente e quel che desidera approfondire ma, essendo davvero curiosa, faccio domande, propongo stimoli e offro punti di vista. Come si è capito, dò ampio spazio alla dimensione emozionale che dichiaro a mia volta, come restituzione, durante e a fine incontro.
- Non esiste giudizio. Nessuno giudica chi parla, io no di certo. Credo che, qualsiasi (qualsiasi!) cosa abbia detto o fatto la persona che mi sta guardando, alla base abbia avuto una motivazione valida.
- Ha una durata variabile. Chi ha detto che la psicoterapia non abbia una fine? La durata dipende da variabili come la recettività della persona, la motivazione al cambiamento, gli obiettivi di terapia. Gli esseri umani sono come alberi: hanno una parte che si vede, è manifesta, al pari del tronco e della chioma di una pianta, ed una parte che non si vede, inconscia o celata, come le radici che affondano sottoterra. Alcuni si fermano al “lucidare le foglie”, o perchè questo è sufficiente o perchè c’è il timore di scendere più in profondità; altri vogliono nutrire le radici, andare infondo senza riserve. Dipende. E il tempo necessario segue la predisposizione individuale. Alcuni sono aperti ad affidarsi e a lasciar andare, altri, pur volendolo, mettono in atto delle resistenze.
- Farebbe bene a chiunque. Il confronto, lo scambio, l’apertura, la dichiarazione di emozioni e sentimenti, in modo pacifico e accettante, all’interno di uno spazio privato… beh, sarebbe un’arricchente occasione di crescita per la persona, in generale.
- E’ un regalo che ci si fa. Costa, è vero. Come tutte le cose “buone e belle”. Per quanto mi riguarda, è stato il regalo migliore che potessi farmi. Naturalmente, è tutto commisurato alla propria scala di valori. Ho visto persone non pagarsi la terapia ma avere l’ultimo modello di smartphone in tasca. Punti di vista, attribuzione di importanze differenti, scelte. E,tuttavia, esiste anche la psicoterapia col sistema sanitario nazionale. Nel caso in cui non ci si possa avvalere di un terapeuta privato, fortunatamente molti comuni mettono a disposizione i consultori familiari o gli sportelli d’ascolto, anche presso strutture ospedaliere. Insomma, per cominciare a volersi bene, non ci son scuse.
- E’ un viaggio alla volta (e alla conquista) di sè. Finalmente, timonieri e capitani della propria nave. Non più in balia degli eventi ma artefici del proprio destino.
- Stimola l’intelligenza emotiva e l’affettività. E’ un’alfabetizzazione alle emozioni, si cambia vocabolario, si diventa competenti su di sè e gli altri. Ecco, quindi, che comprendendo meglio i propri accadimenti interiori, si sviluppano maggiori capacità empatiche verso il prossimo… per sentirsi ancora più vicini.
- Porta sicurezza e desiderabilità sociale. Chi sta bene con sè ha fiducia in sè, nelle proprie risorse. Si sente responsabile del proprio benessere e di quel che gli succede. La sua solidità personale si sprigiona con l’apertura al mondo e s’irradia attraverso la gioia. E chi non vorrebbe avere accanto a sè, persone positive?
- Non si utilizzano farmaci. Lo psicoterapeuta, a meno che non sia un medico o uno psichiatra, non prescrive terapie farmacologiche. Il suo strumento è il dialogo, ecco perchè la psicoterapia è definita come la “Talking cure“.
Qualora vi sia venuta voglia di provare… info@serena-mente.it
Primo colloquio conoscitivo gratuito presso gli studi di Milano (zona Citylife) e Arese (Mi).
