Rinforza l’autostima in 11 mosse.
A cura di Valentina Giannella, Psicologa Psicoterapeuta Milano e Arese.
Studio di Psicoterapia e Analisi Transazionale, Serena-mente per tornare a sorridere.

- Ringraziati. Ogni giorno, trova un motivo, anche semplice, per dire a te stesso “grazie”. Riconosciti un valore, un’azione, un modo di essere di cui andar fiero. “Grazie per essermi preso del tempo per me”, “grazie per aver aiutato la mia vicina di casa, con le borse della spesa”, “grazie per esserti goduto il pranzo all’aria aperta”.
- Prega. Non occorre essere religiosi o credere in un particolare Dio. Prega a modo tuo, con le parole e i gesti che vengono spontanei, connettiti con la tua divinità interiore e col cosmo. Nutri la tua anima e chiedi, desidera quel che ti fa star bene, senza vergogna o timore di non meritare. Senti la tua energia e quella del mondo che ti circonda.
- Abbracciati. Mai provato? Chiudi gli occhi, con calma spalanca le braccia e, quindi, richiudile sul busto, per raggiungere, con le mani, la schiena. “Assaporati”, accorgiti di te, della tua corporeità, senti la temperatura che emani e stai con te. Numerosi studi dicono che abbracciarsi riduce lo stress e, quando l’altro non c’è, lo si può fare con sè.
- Fatti un regalo. Non deve essere, per forza, qualcosa di materiale, anzi! Può essere una concessione, una coccola auto rivolta, come un pranzo salutare, una pausa musicale, un bagno caldo e rilassante, al posto della solita doccia frettolosa.
- Apprezzati. Sii gentile con te stesso. Prima di uscire di casa, soffermarti qualche istante allo specchio, incontra i tuoi occhi. Dunque offriti parole buone, un complimento a te dedicato.
- Dai importanza al tuo essere. Quel che sei conta assai più di quel che fai. Anche se qualcosa è andato storto o la tua performance ha brillato meno del solito, questo non farà di te una cattiva persona o un pessimo lavoratore. Ciò che caratterizza la tua essenza, resta a prescindere dal risultato. Se una esame è andato male, resti comunque intelligente; se un giocatore ha fatto una cattiva partita, è tuttavia un professionista valido.
- Tifa per te. Tifa come faresti allo stadio per la tua squadra del cuore, con passione, grinta e desiderio. Incoraggiati, solo credendo in te stesso potrai superare i tuoi limiti.
- Perdonati. Non essere troppo severo con te. Le cappellate le hanno fatte tutti. Pratica la clemenza sul tuo cuore ferito, solo così potrai rialzarti per guardare avanti.
- Festeggia i successi. E’ andato bene qualcosa? Largo alla gioia, siori e siore! Questa bellissima ed effervescente emozione, val la pena di essere vissuta al 100% tutte le volte che si può. Ogni fatica va seguita dalla giusta ricompensa: la celebrazione di quanto raggiunto.
- Ricorda i vecchi traguardi. Hai superato tanti ostacoli e prove difficile, rammenti? La maturità, la patente, l’esame, il confronto col datore di lavoro, la malattia di un partente, la fine di quella dolorosa storia d’amore. Se ci pensi bene, infondo non sei poi così male, al contrario, vali più di quel che credi.
- Sii grato per quello che c’è. Focalizzati su quello che hai e non su ciò che manca. “Non ho un ragazzo… però ho degli amici favolosi”, “non ho un bel sedere… ma ho dei capelli folti e lucenti”, “non lavoro a tempo pieno… però ho tempo per me”. Insomma, se sul piatto ho una succulenta fetta di torta, posso sorridere ed essere felice anche se non mangerò il resto del dolce.
E, qualora ciò non dovesse risultare sufficiente, viene in soccorso la psicoterapia.
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