Conseguire la serenità senza cambiare, è possibile?
Chicchi di benessere.
A cura della Dott.ssa Valentina Giannella,
Psicologa e Psicoterapeuta Milano e Arese.
Ansia, richieste del mondo esterno e psicoterapia.
Spesso, al colloquio conoscitivo, vengo raggiunta da persone con livelli di ansia molto elevati, talvolta invalidanti. Gente con palpitazioni, fame d’aria, tremori, nodo alla gola e difficoltà a deglutire. Parlando parlando, il più delle volte, scopro che si tratta di pazienti altamente stressati, che “devono” rispondere a richieste continue da parte del mondo esterno, senza disattendere le aspettative, possibilmente mantenendo un approccio

apparentemente tranquillo, in realtà frustrato, stanco, debilitato. Insomma, si dipingono un bel sorrisone sulla faccia evitando di esprimere le emozioni ritenute negative (p.s. non esistono emozioni negative!) oltre che tutta una serie di pensieri, sinceri e spontanei. Mentre si affannano a dimostrare chissachè, stringono i denti e vanno avanti come muli sovraccaricati.
Ebbene, quando mi trovo occhi negli occhi, non di rado, la richiesta che arriva è: “dottoressa, voglio intraprendere la
psicoterapia per star bene, essere sereno. Cioè non avere più i sintomi descritti, essere felice in questa vita. Voglio andare avanti con tutti i miei impegni, resistendo, lottando. Voglio che tutto quello che vivo, non generi queste difficoltà”.
Ma, secondo voi, si può raggiungere la serenità se ci si sente “costretti” unicamente nei doveri, se si vive per non deludere gli altri (compiacendone le richieste), se si reprimono le emozioni autentiche perchè ritenute inaccettabili o perchè sentirle provoca dolore? Si può star bene senza modificare il proprio atteggiamento agli eventi, lo stile di vita, la comunicazione, il modo di relazionarsi, i diktat personali? Si può sperimentare la pace interiore senza riproporzionare gli spazi da dedicare ai doveri e ai piaceri?
Curiosa di conoscere i vostri commenti, nel link sottostante potrete ascoltare la mia risposta.
2 risposte
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