http://www.youtube.com/watch?v=nxevRsfpeLA
Una poesia comunemente (ed erroneamente) attribuita a Pablo Neruda. Leggiamola insieme, riflettiamo e condividiamo in tutti i modi possibili.
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.
Muore lentamente,
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.
8 risposte
Muore lentamente,
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare.
…terribilmente vero
buona serata
.marta
Ciao Marta, grazie per la tua sottolineatura. Serena serata.
Buongiorno Valentina…vedo che sei passata a farmi visita e ti ringrazio…
Volevo porti una domanda, se permetti…
Secondo te perchè una persona tende spesso a non accettare l’aiuto degli altri anche se disponibili?
Grazie…
…se puoi….eh…
Buongiorno a te! Sì, sono appena passata a visitare i tuoi post, apprezzo tanto quello che pubblichi.
Per quanto riguarda la domanda che mi poni, le risposte sono molteplici ma di seguito riporto le possibilità più probabili.
– si tratta di una persona che ha imparato a fare da sola. Ha una “voce” dentro che gli comanda “sii forte”, per cui chiedere o accettare aiuto significa, inevitabilmente, essere deboli. Ovviamente, quella “voce” di cui parlo ha origini antiche ed è quasi impossibile non assecondarla, specie se la persona in questione si sente in sintonia col messaggio che riceve. Può darsi che queste persone abbiano dovuto crescere molto in fretta, imparando ad essere autonome e a far da sole precocemente.
– si tratta di persone che (magari, pur lamentandosi) non desiderano, a livello profondo, cambiare la situazione in cui si trovano. E’ un po’ come se quello che vivono, seppur negativo, gli portasse dei “vantaggi”. Per esempio: non esporsi (protezione), non prendersi responsabilità (dipende tutto dagli altri). Oppure, più banalmente, il “vantaggio” potrebbe essere quello di continuare a seguire i vecchi schemi di vita che, anche se obsoleti e disfunzionali, sono noti e conosciuti indi per cui, nel bene o nel male, si sa come funzionano e non fanno paura. In questo caso si tratterebbe di una vera e propria restistenza al cambiamento.
Come avrai capito le spiegazioni potrebbero essere diversissime, bisognerebbe conoscere le dinamiche della persona, la sua storia pregressa per chiarire con maggior certezza. In ogni caso, quelli sopra descritti rappresentano degli scenari possibili. Spero di essere stata esaustiva. Un caro saluto.
Ti ringrazio sei stata splendida!
Mi par di capire, che la prima, è uno scenario molto comune.
Ma, come giustamente hai scritto…potrebbe anche essere (anzi lo è senz’altro) un intersecarsi delle due (o più) spiegazioni.
Grazie di nuovo e prometto (…) di disturbarti ancora!
😉
buona giornata
.marta
Ci sono parecchi fattori che possono accavallarsi, essere cause o con-cause.
Marta non mi disturbi affatto, anzi ti ringrazio per la domanda perchè permette di diffondere più informazioni rispetto al funzionamento del mondo interno di ciascuno e sulla psicologia. Quando passi di qui, io ci sono! Anzi, se avessi voglia di contribuire nell’informazione sul benessere psicologico, sarebbe davvero importante se condividessi gli articoli che preferisci sui social. Grazie mille della tua partecipazione.
Un caro saluto.
Recepito il messaggio…devo trovare la giusta collocazione. Eh, eh…tutto uno studio meticoloso il mio 😉
Grazie a te
.marta
Marta, se posso permettermi, se vuoi (e non devi) trovare la giusta collocazione, il suggerimento è di non fare tutto da sola, di permetterti di chiedere/accettare il supporto di chi ti sta accanto o di chi vorrai tu. Questo, proprio per evitare di ricadere nella solita modalità di soluzione dei problemi, in cui si è soli “contro tutto”, facendo il triplo della fatica e stringendo i denti fino ad indolenzirsi la mascella.
Da quello che leggo, sembri molto profonda e dotata di una spiccata sensibilità per le tematiche umane e psicologiche. Quando hai tempo vieni a leggere gli articoli di http://www.psicologamilano1.wordpress.com o le riflessioni su http://www.facebook.com/#!/serenamentepsicologia
Forse potrebbe interessarti qualcosa… Intanto buona fortuna!